Durante le feste di Natale nell’asilo dei bimbi è tradizione fare insieme ai genitori il presepe popolandolo con dei lavoretti che ogni anno i bambini fanno a casa insieme alla famiglia. Quest’anno il lavoretto era di costruire una statuina del presepio. Dopo due settimane allucinanti in realtà non avevo molta voglia di rimettermi all’opera dopo una giornata di lavoro, ma lasciare Caterina senza la sua statuetta mi avrebbe fatto sentire in colpa, così ieri sera ho raccolto tutto il materiale che ho trovato e ci siamo messe all’opera!!
Monica
Oggi, per la serie SpazioCollaborazioni, Azzurra del blog Duevoltemamma mi ha intervistato sulla mia esperienza di tris mamma. Se vi va leggete l’intervista andate QUA, ma solo se siete pronte a farvi venire strane voglie!!!!
Si è concluso il nostro primo Mamma che blog organizzato da FattoreMamma, il primo per me e Monica e il primo come “madri” del nostro blog!
E vi rendete conto che Monica ha accettato di lasciarsi fotografare???? Guardate che è una cosa più unica che rara eh???
Sia durante l’andata in treno che durante il ritorno abbiamo parlato a “getto” di tutto quello che ci aspettavamo, di quello che abbiamo visto, sentito, provato e conosciuto durante la giornata passata alla Fonderia Napoleonica Eugenia a Milano, insieme a tantissime altre mamme (e qualche papà), con la chiara sensazione di essere entrare a far parte DAVVERO di una grande community.
Come vi avevo accennato in un precedente post, vi racconto la gita scolastica al Museo del Truciolo di Villarotta (Reggio Emilia). Una bella esperienza per riscoprire tradizioni e mestieri antichi. Il museo è allestito in una vecchia chiavica restaurata dove sono state raccolte le macchine e le varie attrezzature per la lavorazione del truciolo e della treccia. Il mestiere è antico. Le nonne raccontano ancora che da piccole rimanevano chine per ore e ore ad intrecciare “le paglie”. Ne ricavavano nastri lunghissimi che poi venivano “stirati” in mezzo a due rudimentali rotelle di legno, ordinate in matasse lunghe un metro e poi consegnate per cucire cappelli: i cappelli di legno.
Sì, perchè a differenza di molte altri parti in Italia, nella nostra zona “la paglia” da intrecciare è ricavata dal pioppo, che nelle golene del Po cresce facilmente ed ha caratteristiche ideali per ricavarne i trucioli robusti e ottimi da lavorare.
Oggi ho deciso di rivelarvi una ricetta speciale, a cui sono molto legata e che non ho mai “svelato” a nessuno. Spero ne facciate buon uso, anche se sono sicura che l’apprezzerete e l’amerete come ho fatto io!
Vi servirà solo un pentolino, un cucchiaio e tanto amore.
Ecco gli ingredienti: miele, zucchero, latte, farina, aglio, vino bianco,un pizzico di sale.
Che roba è?? L’ultimo sciroppo per la tosse fai da te?? Sono impazzita?!? 😉 Vi svelo il segreto…
Sabato 6 novembre, siamo andati con mio figlio più grande al museo della treccia in gita scolastica (magari al museo dedicherò un post a parte) e presi dalla frenesia del lavoro ci siamo portati un bel po’ di materiale a casa, per continuare ad intrecciare anche con i fratelli più piccoli.
Ma che cosa fare dei metri di treccia accumulata dal lavoro di 8 mani smaniose?? Visto che era un po’ di tempo che volevamo iniziare a fare dei lavoretti per il Natale e avevo in cantiere le palline fatte con la carta, perchè non farle anche con la treccia!?!?