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    Educazione

    Quando il cordone ombelicale fa… zac!

    Ti diranno che i figli non sono fatti per essere una proprietà del genitore, che devono essere liberi di andare, di spiccare il volo, di allontanarsi dal nido per farvi ritorno quando lo decidono loro, non quando lo vorresti tu. Ti diranno che non dovrai ostacolare le loro esperienze, la loro voglia di conoscere, le loro richieste di sperimentare il mondo. Ti diranno che dovrai smettere di fare la mamma chioccia, di fare strada per agevolare il loro passaggio, di essere sempre la guida da essere seguita per evitare loro di incorrere in pericoli od ostacoli. Ti diranno che dovrai smettere di sbaciucchiarli ad ogni piè sospinto, di tenerli in braccio anche se in piedi ormai diventa impossibile ma da seduti ancora ce la fai, di pettinarli un attimo con le mani prima che escano, di provare freddo tu per prima quando li vedi camminare per strada mezzi svestiti con -5 gradi in pieno inverno, di stare male per loro quando li senti litigare con l’amica o l’amico e vorresti intervenire per tranquillizzarli e coccolarli perchè di vederli soffrire non se ne parla proprio. Ti diranno che è ora di tagliarlo quel cordone ombelicale che vi ha tenuto uniti per 9 mesi…… ma loro non sanno che quei 9 mesi hanno significato tutta la tua vita.

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    Educazione

    Adolescenza: tra feeling e conflitto aperto

    conflitto e adolescenzaUn tema che non ho ancora trattato nel nostro ciclo di incontri virtuali sull’adolescenza è il tema del conflitto. Argomento particolarmente impegnativo, che vivo in prima persona proprio perchè in casa c’è una bellissima farfalla che sta spiegando le ali e abbandonando il suo bozzolo. Peccato che mentre l’infanzia spesso viene descritta con immagini poetiche, l’adolescenza è il periodo più prosaico di tutta la vita dei nostri figlioli.

    Con l’adolescente la relazione è estremamente complessa e variabile, perchè nell’arco di un intervallo brevissimo di tempo si passa dal tempo sereno ai rovesci temporaleschi, dal feeling al conflitto aperto. 

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    Esperienze

    Unendo le lettere, faccio una parola!

    Iniziare a leggere

    Capita spesso di sentirmi dire: “Ormai con tre figli, sarai abituata a tutto e non ti stupirai più di nulla!” e io sorrido, rispondendo…..provare per credere!

    Credo in effetti che mi appartenga molto la capacità di sorprendermi rispetto alle cose, alle situazioni, a ciò che vedo, sento o in generale a cui vengo in contatto. Ma avevo già capito durante i miei studi che il mondo dell’infanzia, il mondo dei bambini, mi affascinava in modo del tutto naturale, stimolando ancora di più la mia tendenza allo stupore.

    Quando arrivo al momento in cui il cucciolo di turno è nella fase dell’apprendimento delle lettere dell’alfabeto, le mette insieme e compone delle frasi, la meraviglia mi prende e mi porta lontano. Ogni volta, come fosse la prima volta.

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    Collaborazioni, Educazione

    Televisione: salvezza o male assoluto

    televisione e bambiniHo sempre pensato che i miei figli non avrebbero guardato la televisione o comunque avrebbero avuto orari fissi molto rigidi, massimo 2 ore al giorno per qualsiasi dispositivo con schermo e tante altre bellissime idee così.. poi sono diventata mamma.. di tre!
    Ho provato a tenere il punto con il primo, ma arrivato il secondo già ho iniziato a vacillare e poi con la terza è crollato tutto e sono capitolata definitivamente!

    Ma siamo sicure che la televisione sia il male assoluto?!?

    Quando nel momento in cui metti piede in bagno senti nella stanza di fianco le urla diaboliche del primogenito che incita la sorella a lanciarsi dal punto più alto del divano come fosse Tania Cagnotto, sopra al secondogenito, che dovrebbe fungere da cuscino.. no dai la situazione non è sempre così.. a volte è pure più tragica. Allora mi pongo qualche domanda e provo a riconsiderare le mie profonde convinzioni e rigide basi educative. Conclusione: quando vedo che i dolci pargoli diventano un po’ agitati e troppo fisici, risolvo mettendoli seduti davanti allo schermo di un bel Panasonic LED TV.
    Come per tutto la giusta misura e il corretto uso fa la differenza, con delle regole ben definite può diventare non solo la baby sitter che ti permette di avere quei momenti di tranquillità per poter cucinare la cena, ma può anche essere un ottimo strumento educativo.

    Come far diventare la televisione la nostra alleata?

    Intanto mettete in chiaro subito tutte le regole con i figli, magari stilando un elenco di regole studiate insieme come promemoria e se crederanno che siano farina del loro sacco le rispetteranno più volentieri, quindi giocate d’astuzia.
    Cosa segnare nell’elenco:

    • il tempo massimo giornaliero, magari mettendo loro a disposizione un cronometro;
    • una lista dei canali permessi;
    • una lista dei programmi banditi;
    • naturalmente annotate anche le conseguenze,  se verranno disattese.

    Nella nostra lista abbiamo aggiunto anche la visione ogni settimana di un film o un cartone a scelta in lingua originale, di solito scegliamo qualcosa che abbiano già visto così conoscono già la trama e il senso delle frasi che sentono e possono famigliarizzare con il suono di un’altra lingua.

    Naturalmente ci sono tantissimi programmi educativi a disposizione sia su youtube che sui vai canali televisivi, da selezionare in base all’età e agli interessi dei bimbi.
    Sebastiano adora fin da piccolissimo Ulisse e Alberto Angela, così come i programmi di informazione scientifica come Leonardo (su Rai3), che dura pochi minuti ma è semplice e molto chiaro, interessante già dai 6/7 anni di età.
    Per i piccoli artisti c’è Art Attack, sempre fonte di ispirazione per i miei bimbi, naturalmente evitatelo se non avete voglia di creare/pasticciare con loro, perchè dopo ogni episodio partiranno con gli attacchi d’arte e produzioni industriali di cianfrusaglie opere d’arte.
    A Caterina invece è sempre piaciuta molto Dora l’esploratrice, che ha parti in lingua inglese, musiche e balli.

    E voi, cosa ne pensate? Avete programmi da consigliarci?

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    Esperienze

    Cara Santa Lucia…

    Santa Lucia

    Cara Santa Lucia, anche quest’anno si compie nuovamente la magia della tua attesa. Un’attesa profana, chiaramente, nulla a che vedere con quella che ci porta al Natale, ma un’attesa piena di tante cose. A ben pensarci, cara santa Lucy, qualcosa di simile all’attesa del Natale c’è.

    Sono tante piccole cose che rendono la sera prima del tuo arrivo così importante e così emozionante, per i bimbi, ma anche per i grandi come me, che alla favola e alla magia non vogliono rinunciare.

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    Esperienze

    Amicizia anche se..

    Quanto piace ai nostri figli invitare a casa amichetti per giocare in compagnia e far vedere i propri giochi!!! I miei figli vorrebbero sempre avere qualcuno a casa, ma per questioni organizzative abbiamo la possibilità di invitare solo nei fine settimana (sempre che non ci siano partite/concentramenti, cerimonie, scout, catechismi, compleanni, pranzi/cene..): insomma avete capito che di occasioni per invitare non ne abbiamo molte. Poi dividete queste occasioni per tre figli, visto che raramente accetto amici di diverse età (salvo le eccezioni dei fratelli) e vi potete immaginare che devono essere dei momenti pianificati e ben ponderati, per non buttare via una giornata preziosa con il primo compagno che capita.

    Preparazione dell’agguato

    I bimbi sanno che quando si invita qualcuno a casa ci deve essere una minimo di parvenza d’ordine (dire ordine in casa nostra è quasi un’eresia). Damiano è sicuramente il più bravo ad aiutarmi a sistemare, ma negli ultimi giorni era particolarmente attivo, ha anche liberato un intero angolo per sistemare meglio tutti i lego che abbiamo. Il suo piano è diventato evidente quando è arrivata la richiesta ufficiale “mamma, posso invitare qualcuno sabato a giocare?“, ma direi che con tutto il lavoro e l’impegno profuso la concessione è stata sicuramente più che meritata. Appurata dalla mia fitta agenda degli appuntamenti che il sabato sarei stata relativamente libera, lasciando il concentramento del grande in gestione al marito, ho acconsentito alla richiesta e ho detto a Damiano di procedere pure all’invito.

    Invito

    E voi direte, ok..ma che storia banale..anche noi abbiamo sempre la casa piena degli amichetti dei figli che sfrecciano con le macchinine o con i robot o delle compagnucce delle figlie che cucinano o giocano alla scuola con le bambole, vero?!?
    Giusto, però Damiano, quasi 10 anni, ha invitato a casa Annalisa, sua compagna di scuola (e non fidanzata, vero Sara!?!). Ricordate che Sara (socia e front woman del blog) ha due figli della stessa età dei miei, che frequentavano le stesse classi; i piccoli si sono persi quest’anno con la prima elementare, ma i mezzani frequentano la stessa classe e hanno un carattere molto simile e molte passioni in comune. Così si sono messi d’accordo per fare un pomeriggio di lego e magari qualche ricettina in cucina, mentre noi mamme ci messaggiavamo incredule della loro indipendenza e della scelta controcorrente. Damiano avrebbe anche voluto che rimanesse per tutti i pasti e la notte, ma la cosa diventava un po’ troppo complicata, visto impegni precedenti, e abbiamo convenuto che potevano accontentarsi per ora di un pomeriggio insieme.

    Sabato pomeriggio

    Il sabato fatidico è arrivato, dopo pranzo è arrivata Annalisa, con qualche minuto di ritardo, come conviene ad una signorina, passati con molta apprensione e agitazione da Damiano, come conviene ad un ometto, il quale, ha anche avuto l’accortezza di chiedere di poter telefonare alla mamma Sara per chiederle se sapeva dove abitavamo!!! Io avrei avuto una certa agitazione se avessi dovuto parlare con i genitori di una mia amica a 9 anni 😉 .
    Cosa hanno fatto? Innanzitutto hanno rotto il ghiaccio andando a prendere insieme tutti i lego da usare, il padrone di casa ha mostrato tutte le sue opere e hanno iniziato insieme ad giocarci e a costruirne altre. Sono stati un’ora a chiacchierare, confrontandosi e ammirando le realizzazioni, finchè ho proposto la pausa culinaria. Amano entrambi cucinare, in particolare la pasticceria, quindi tutti in cucina a fare una buona torta. Damiano ha scelto una ricetta che avevamo già sperimentato, una delle sue preferite: la torta al mascarpone. Hanno fatto tutto da soli: hanno letto la ricetta, pesato, mescolato, scaldato, ogni tanto si sono dati il cambio con molta armonia e senza mai una discussione, mentre io li guardavo incantata in disparte per non disturbare. Infornata la torta, sono tornati alle loro opere di alta ingegneria, ma in compagnia della televisione. Mio figlio ha voluto far vedere alla dolce donzella qualche puntata di… “Ken il guerriero“..ehm, non so se avete presente?!?! Ok, tutto bene, ma venite a fare merenda con la vostra torta, che è meglio!!
    Il pomeriggio è finito, Annalisa deve andare perchè ha un impegno e i due amichetti si salutano.

    Ha invitato una FEMMINA!!

    Sia io che Sara abbiamo già detto più volte che non facciamo molte differenze di genere, ma lasciamo che gli interessi e le attitudini dei nostri figli si sviluppino senza divieti o freni, e così funziona anche per le amicizie, anche se diventa difficile nell’ambiente scolastico. Spesso Damiano mi ha chiesto se secondo me era normale che a lui piacesse giocare anche con le femmine, visto che alcuni compagni (maschi) lo prendono in giro quando sceglie di passare la ricreazione con le compagne, come se fosse una colpa grave o un affronto preferire altro a tirare sempre due calci al pallone. Ho sempre cercato di rassicurarlo, anche io ho sempre giocato molto volentieri con i maschi nelle mie lontane ricreazioni del dopoguerra, è normale scegliere volta per volta il gioco o l’attività che si preferisce fare, l’importante è divertirsi e stare bene.

    A proposito: Sara, ti anticipo che Damiano la vuole invitare insieme ad altre amiche e amici alla sua festa di compleanno, lui ha già previsto il pigiama party con notte fuori e ha già previsto dei giochi a squadre, è già mooolto avanti 😉

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