Metti 5 bambini di età compresa tra i 6 e gli 11 anni (vabbè, facciamo 4 bambini e un ragazzo, non si sa mai che legga 😉 ),
metti un nonno che ama andare in montagna e non vede l’ora di portarvi anche i nipoti, metti di voler far provare un’esperienza inusuale ed eccitante, di cui questi bambini serberanno il ricordo per sempre… Esagerata… direte voi, eh no!
Certe avventure sai già che non potranno essere dimenticate mai, perché le hai vissute anche tu e ne conservi ricordi vivi e felici e vuoi, per questo, che i tuoi figli rivivano le tue stesse emozioni di bambina.
E cosa ci potrà mai essere di così eccitante da stupire questi nativi digitali che si annoiano ogni volta che non organizzi loro un’attività interessante? La natura! Infatti se lascio i bimbi liberi su un prato è per loro una continua scoperta: la formica laboriosa che trasporta una vespa morta, l’ape con le zampette gialle cariche di polline; il fiore con quella strana forma e poi tutti i colori e i profumi… Ma se invece di un prato si trattasse di un bosco in mezzo ai monti, e se invece di un pomeriggio si trattasse di una intera notte???
Organizziamo una notte al bivacco!!
Cosa è un bivacco?
Il bivacco è una piccola casetta, costruita quasi tutta in legno in mezzo ai boschi (nel nostro caso in Val di Fiemme) e attrezzata per ospitare gli alpinisti di passaggio. Solitamente è costituita da un’unica stanza dotata di larghi giacigli a castello per dormire e una stufa o griglia per preparare i pasti.
Ci sono bivacchi più o meno attrezzati, ma le dimensioni rimangono molto ridotte. Ogni bivacco è gestito da associazioni o da enti come le sezioni locali del CAI, quindi si può chiedere informazioni a queste.
Un consiglio: se si va con dei bambini è bene però fare un sopralluogo per capire come è, se nelle vicinanze c’è acqua corrente (cosa non scontata) e quali attrezzature si devono portare.
Pianificazione
Prima di tutto pensiamo ai viveri e alle vettovaglie: la cosa più importante è mangiare, no rettifico, mangiare bene! Quindi si provvede ad acquistare polenta, bruschette, salsicce e costine per la cena; per la colazione si preparerà un buon the caldo con biscotti!
Per dormire, meglio portare i sacchi letto (che sono lenzuola a forma di sacco a pelo) oppure qualche federa perché all’interno si trovano i materassi e qualche coperta che tutti usano e per me è fondamentale avere qualcosa di pulito sotto la testa. Per il vestiario vale la regola di qualsiasi gita in montagna dove il tempo può cambiare molto velocemente e bisogna essere preparati a tutto. Considerando poi che si dorme sui 2000 metri di altitudine, oltre ai vestiti leggeri che si hanno addosso, ci vuole una tuta lunga, una giacchina pesante e un kway, le calze di ricambio e le ciabatte o dei sandali per togliere gli scarponi una volta arrivati. Io cerco sempre di far preparare ad ogni bimbo il proprio zaino, scegliendo insieme i vestiti e le varie attrezzature.
Le pentole si trovano già su, compresi sale, aceto e prodotti non deperibili, ma meglio prenderne una scorta per ogni evenienza. Se invece avete gavetta, bicchiere e posate da montagna o da campeggio, meglio portarle, si eviterà di lavarle!
Da non dimenticare le luci per la notte, considerate che se va bene c’è un piccolo generatore che produce luci molto fioche all’interno, mentre tutto intorno è veramente buio e il buio in montagna è davvero buio, soprattutto se trovate una notte senza luna e stelle! Dimenticavo… non c’è il bagno, quindi se vi scappa… di notte dovete uscire a cercare un posticino, meglio non troppo vicino all’alloggio per chiari motivi.
Pronti, Partenza, Viaaaaa
Solitamente per le escursioni ci si incammina al mattino presto per raggiungere i rifugi e le cime ed avere il tempo di tornare con calma dopo aver ammirato le bellezze del paesaggio. In questo caso però, il nostro obiettivo è quello di arrivare subito al bivacco e poi fare la gita il giorno dopo con gli zaini più leggeri, così partiamo nel pomeriggio.
I bimbi sono agitatissimi, l’avvicinamento non è lungo ma le pause sono tantissime perché c’è sempre qualcosa da scoprire: i cavalli su al maso, i fiori da ammirare lungo il sentiero, le vacche al pascolo..ehm meglio da lontano queste… che fanno un po’ paura quando si avvicinano (vero Caterina?!?), e soprattutto tanti, tanti, tantissimi mirtilli da mangiare e raccogliere nella bottiglietta, perché l’obiettivo è portarli a casa per una fantastica torta.
Il sentiero non è difficile, solo qualche passaggio da fare con attenzione per non scivolare e con calma arriviamo al bivacco.
La prima cosa da fare è accendere il fuoco per preparare la cena, perché con la legna ci vuole più tempo che con carbonella o col gas. Ed ecco all’opera lo scout, appena tornato dal campo dove ha curato la cucina! Insieme al nonno recupera un po’ di erba secca e di legna piccola, poi fuori si accende la griglia per la carne e dentro la stufa per la polenta e per togliere un po’ di umidità all’ambiente.
Il bivacco è carino e curato, ci sono anche le carte e dei giochi da tavolo, qualcuno ha lasciato un grazioso centrotavola con rametti e fiori secchi. E’ circondato dal bosco, di fianco scorre un ruscello e vicino c’è anche una fontanella con acqua corrente. Non si vede nulla di umano intorno, la valle è stretta e circondata dalle cime, sopra di noi il cielo stellato, nessun paese in vista e nulla di…tecnologico, nessuna tacca per il cellulare e pace assoluta!!!
I bimbi sono occupati ad attizzare il fuoco, raccogliere rametti, spaccare la legna; poi sono incuriositi dall’interno e vanno all’esplorazione provando subito il letto a castello e discutendo sul posto che ognuno occuperà per la notte.
Sono molto agitati, ma è bello vederli così! Un po’ meno bello è quando li vedo appoggiare la testa su quel materasso e inizio ad urlare improperi in sanscrito quando li vedo saltare e fare capriole sui letti, ma va bene, fa parte del gioco ed è giusto che se la godano tutta, al massimo chiameremo in aiuto l’elisoccorso!
Il dopocena si fa movimentato per la musica cantata a squarciagola dai bimbi: chissà se un po’ di Gabbani, Rovazzi e Soleir può piacere anche agli scoiattoli che prima saltellavano tra i rami intorno a noi e al resto della fauna presente, ma penso che a quell’ora preferirebbero dormire. Passato il momento di pazzia, finalmente cala il silenzio, un silenzio vero, come se ne sente di rado, finchè la pace è interrotta da uno scrosciare d’acqua… ebbene sì, è scoppiato un bel temporale durato quasi tutta la notte! Per fortuna, al mattino tutto è finito e ci siamo alzati tranquillamente per fare una colazione rilassata a base di the, biscotti, cioccolata e polenta con lo zucchero rimasta dalla cena (la colazione dei nostri nonni).
Il rientro
Lavato, pulito, messo tutto quanto in ordine, rifiuti differenziati negli zaini e lasciata una piccola donazione per la manutenzione del bivacco, ci incamminiamo verso il ritorno con la solita calma e con la velocità dei bambini curiosi. Ci fermiamo lungo il percorso quando il sentiero si allarga per lasciare un po’ di spazio alle vacche al pascolo. Qui troviamo il pastore che ci offre un fumante caffè, mentre i bambini giocano con il cane sempre attento alla mandria. Il tempo non sembra così stabile, così decidiamo di ritornare verso casa lasciando la cima per l’escursione in un altro giorno.
I bimbi sono davvero soddisfatti e trotterellano verso casa continuando a riempire di mirtilli la loro bottiglietta, invece gli adulti pregustano il giusto riposo dopo una notte quasi insonne tra il russamento, gli scrosci d’acqua e i numerosi risvegli per riavviare il fuoco della stufa.
Cosa ne dite? Non avete anche voi un’esperienza indimenticabile che vorreste rifare con i vostri figli?
6 Comments
Mi fai emozionare. Qui non esistevano i bivacchi ma bensì le vecchie case dei pastori. Che ricordi meravigliosi
Agosto 24, 2017 at 12:09 pmMa che esperienza unica e meravigliosa, vorrei tanto farla anche io e farla vivere al mio bambino
Agosto 24, 2017 at 12:15 pmTe la consiglio davvero!
Agosto 24, 2017 at 12:24 pmUna esperienza stupenda! Io adoro la montagna d’estate e ho sempre portato i miei figli. Ma mai una notte così
Agosto 24, 2017 at 5:56 pmNon è mai troppo tardi anche con i figli grandi
Agosto 28, 2017 at 7:53 pmSi, è davvero emozionante
Agosto 25, 2017 at 3:37 pm