Il nostro ciclo di temi/pensieri sull’adolescenza si allunga di giorno in giorno perchè, quando ci sei dentro con tutte le scarpe, ti vengono in mente un sacco di suggestioni che possono essere di interesse anche a chi ancora deve avvicinarsi a questa fase, o la sta attraversando.
Uno degli aspetti che taglia trasversalmente tutto il periodo adolescenziale è il concetto di pazienza: intesa come pazienza da parte di noi genitori e sicuramente anche pazienza da parte dei nostri figli.
Nel primo caso sarebbe da esercitare, nel secondo è persa dall’origine e non la si porta affatto con sè.
Che poi se l’hanno fatta Santa questa pazienza, qualche merito lo devo pur avere!!!!
Insomma per farla breve, oggi invoco lei: santa pazienza vieni a me!!!!
Innanzitutto vi invito a considerare che la parola Adolescenza fa rima con pazienza, e qualcosa vorrà pur dire. Tra le tante cose che si ascoltano rispetto a questa delicata fase che attraversiamo tutti, ma SOPRATTUTTO I NOSTRI FIGLI, è di avere molta pazienza. Da sottolineare che mi sono sentita talmente tante volte dire di portare pazienza nelle più variegate situazioni, che sono arrivata all’approssimarsi dell’adolescenza della mia primogenita che non ne avevo già più (e questo lo porterei al tavolo della difesa come reperto 1). Per cui, diciamo che non ho un rapporto molto sereno con la pazienza, ma dovrò pur stabilire con lei una relazione quanto meno professionale!!!
Abbiamo scritto diversi post sul tema Adolescenza, e vi invitiamo ad andare a leggerli se ve li siete persi perchè in ognuno di essi è possibile intuire tra le righe la necessità di cambiare gli occhiali per guardare i propri figli (per esempio Adolescenza e amicizie: il gruppo vs la famiglia; Adolescenza e cambiamento: di chi? ).
QUANDO INVOCARE LA SANTA PAZIENZA
I figli cambiano molto in questo periodo e come genitori fatichiamo a riconoscere in loro quei teneri, dolci e coccolosi pargoletti di qualche anno prima (leggi anche Adolescenti perfetti sconosciuti). Ma, come se ciò non bastasse, ricordarci di noi adolescenti non è più sufficiente perchè è cambiato anche tutto quello che sta loro intorno, profondamente diverso da ciò che circondava noi alla loro età. Perciò ci occorre più pazienza per riuscire a decifrare comportamenti, atteggiamenti, per temporalizzare i nostri interventi, per comprenderne nuove abitudini e nuovi linguaggi. Santa pazienza!!!
Parlare con loro è un esercizio incredibile di pazienza: non penserete di avere le risposte alle vostre domande nel medesimo istante in cui le formulate? Ma soprattutto, non penserete di averle sul serio le risposte????? Insomma gli adolescenti perdono l’uso della parola, sovente dimenticano l’utilizzo del linguaggio corretto, tanto che spesso ho pensato che mia figlia fosse precipitata in una regressione senza ritorno. La sua capacità dialettica, tanto apprezzata e vantata (da parte mia) durante gli anni delle elementari, il suo linguaggio forbito e adeguato, d’improvviso era scomparso per far spazio al grugnito, al linguaggio monosillabico, ma soprattutto al linguaggio non verbale. Avete presente l’alzata di sopracciglio, la smorfia di compatimento, l’occhiata di disapprovazione, l’angolo della bocca mezzo inarcato di disprezzo, tutti indirizzati al vostro cospetto? Ecco, esattamente quello. Santa pazienza!!!
Dare a loro, e ai loro problemi, la dovuta importanza: spesso non consideriamo “problemi” quelli vissuti dai nostri figli, perchè altrettanto spesso non pensiamo che loro possano avere dei problemi “seri”. Spesso infatti pensiamo di avere grossi problemi noi genitori, e liquidiamo i loro con frasi del tipo “Vabbè, ma dai, cosa conta?” o “Ti fai dei problemi per niente” o “Non sono questi i problemi della vita”. E invece, dovremmo pensare che, PER LORO, quelli SONO I PROBLEMI DELLA LORO VITA. Santa pazienza!!!
Accettare che sbattano la porta: che in senso figurato è come dire accettare che inizino a sperimentare un punto di vista diverso dal nostro e che fatichino a trovare il modo di esprimerlo. Perchè a questa età, in cui tutto è UCAS (ufficio complicazioni affari semplici) ed è tutto incredibilmente difficile, anche solo salutare a colazione, è normale (o dovremmo pensare che lo sia) che si innervosiscano nel tentare di fare chiarezza nel caos dei loro pensieri, oltre al fatto che vogliano distinguersi nettamente da quello che pensiamo noi genitori. E, così, almeno a casa mia, le porte sbattono, gli sbuffi si moltiplicano, e gli occhi si strabuzzano, ma fa parte (credici, credici, credici!!!!!) del gioco. Santa pazienza!!!
Sbalzi di umore, ossia forme di bipolarismo: ah, che bella l’età in cui non puoi prevedere più alcuna reazione dei tuoi figli!!!!Quando fino a 5 minuti prima rieuscite a stabilire con loro un rapporto sereno, disponibile, interlocutorio e (quasi) allegro e subito dopo, nelle medesime condizioni, si rapporta con voi in modo nervoso, irritato, infelice e depresso. Che meravigliosa età quella della sperimentazione del bipolarismo!!!! Santa pazienza!!!!!
Accogliere, a piene mani, badilate di lamentele, senza azzardarvi a svalutarle: a questa età, per lo meno per quanto riguarda le femmine, è tutto una lamentela. Si lamentano perchè non sono alte come vorrebbero, non hanno il seno che vorrebbero, hanno troppo o poco sedere, hanno le gambe tozze, hanno le gambe corte, hanno troppi peli, non hanno niente da mettersi, non possono truccarsi come vorrebbero, hanno i brufoli, hanno i capelli che si sporcano velocissimamente, si lamentano perchè puzzano, perchè si sentono escluse della amiche, perchè i capelli sono ricci e li vorrebbero dritti (quasi mai il contrario), perchè hanno le unghie che si spezzano e non hanno la forma a mandorla, le dita tozze, l’apparecchio ai denti, lo smartphone vintage… e chi più ne ha più ne metta. Santa pazienza!!!
Il demone della rabbia abita in loro: quante volte ho posto a mia figlia la classica domanda che è perfettamente inutile porre ossia: “Perchè sei sempre così arrabbiata?”. Pensate che a questa domanda ci sia una risposta e sopratutto che loro ve la sappiano dare??Illusi. Nè voi nè loro sanno perchè sono arrabbiati, ma lo sono e non riescono a controllare questa emozione. E tanto più chiediamo loro conto di questi scatti d’ira, tanto più non facciamo altro che alimentare la loro rabbia, perchè nemmeno loro sanno il motivo. La rabbia c’è, la sentono, la vivono, fuoriesce, e noi abbiamo il compito di arginarla (non sopprimerla), contenerla, e veicolarla, il più delle volte comprendendola (ovviamente senza giustificarne gli eccessi). Santa pazienza!!!
La camera da letto diventa un mausoleo: un alto indizio che vostro figlio si sta approcciando all’adolescenza è l’utilizzo (e le condizioni) della loro cameretta. L’adolescente tende a vivere in camera: ci ritorna ogni qual volta finisce di mangiare, torna da scuola, torna dalle attività sportive, torna dal giro con gli amici. La camera è “the new black” per gli adolescenti, spesso una sorta di mausoleo sacro in cui il genitore non ha il diritto di accesso e che improvvisamente riveste per l’adolescente un’importanza spropositata. Spesso il genitore si chiede cosa faccia il figlio là dentro (spesso però decide anche di non volerlo sapere!!!!), e altrettanto spesso deve imporsi di non bussare a quella porta per mantenere la privacy del figlio. Santa pazienza!!!!!
Insomma, genitori, tra tutte le dotazioni di cui vi si chiede di essere portatori, quella della pazienza è forse l’accessorio principale, quello che se non c’è dalla nascita, occorre procurarsi per uscire quanto meno salvi da questa fase della vita dei nostri figli. Perchè tanto indenni non ci si uscirà mai! Che pazienza!!!!
2 Comments
la camera da letto i diventa un campoi di battaglia ….. le loro parole sono lingua sconosciuta e le loro orecchie a volto non sentono …….
Giugno 7, 2017 at 8:41 aml’adolescenza è un’ esperienza di crescita faticosa per entrambi ma forse alla fine ne usciremo vincitrici entrambi
Ciao Veronica, concordo, si cresce insieme per certi versi, o meglio si deve cambiare! Diciamo che già uscirne sarebbe qualcosa…;-)!!!!
Giugno 7, 2017 at 11:07 am