
Scrivere come terapia
E mi sono fatta l’idea che il web più in generale, e bloggare nella fattispecie, possa diventare un modo per sfogarsi, per raccontarsi, per denudarsi, per dire senza sentirsi giudicate, senza “essere viste”.
Scrivere come terapia
E mi sono fatta l’idea che il web più in generale, e bloggare nella fattispecie, possa diventare un modo per sfogarsi, per raccontarsi, per denudarsi, per dire senza sentirsi giudicate, senza “essere viste”.
Sofi 7 anni
Io sono una di quelle mamme che hanno bisogno di sentirselo dire almeno mille volte e poi non sarebbe neppure sufficiente. Sono una di quelle mamme che non se ne accorgono da sole e che forse non vogliono nemmeno farlo fino in fondo. Io non le vedo per prima le cose, ho bisogno di essere guidata a spalancare gli occhi per scoprirle man mano, passo passo, non così in un botto solo, con una lacrima che scende sfrontata dagli occhi a ricordarmi che forse di questa cosa mi devo capacitare.
Il nostro ciclo di temi/pensieri sull’adolescenza si allunga di giorno in giorno perchè, quando ci sei dentro con tutte le scarpe, ti vengono in mente un sacco di suggestioni che possono essere di interesse anche a chi ancora deve avvicinarsi a questa fase, o la sta attraversando.
Uno degli aspetti che taglia trasversalmente tutto il periodo adolescenziale è il concetto di pazienza: intesa come pazienza da parte di noi genitori e sicuramente anche pazienza da parte dei nostri figli.
Nel primo caso sarebbe da esercitare, nel secondo è persa dall’origine e non la si porta affatto con sè.
Che poi se l’hanno fatta Santa questa pazienza, qualche merito lo devo pur avere!!!!
Galleria verde
Potrebbe essere il titolo di un libro e credo che lo comprerei subito perchè adoro ascoltare i bambini quando descrivono il mondo che vedono con i loro occhi. Nonostante passino gli anni e nonostante sia circondata da bambini (non per il lavoro che faccio, ma per il numero di figli e nipoti), ogni volta mi stupisco nell’ascoltare le parole che utilizzano per descrivere quello che vedono, o le associazioni che fanno tra quello che vedono e quello che conoscono. Di solito però tutto mi appare molto più bello di quello che vedo davanti ai miei occhi, perchè usano parole che sono molto più piene ed emozionanti di quelle che userei io.
Domenica siamo andati a zonzo per il paesello e ci siamo divertiti un sacco!
Una volta si chiamavano scuole elementari, oggi scuola primaria, ma la sostanza non credo che sia tanto diversa: è la prima scuola (di vita) che abbiamo frequentato, quella che segna il passaggio dall’infanzia alla preadolescenza, quella nella quale entri ancora un bambinello e ne esci quasi irriconoscibile rispetto ai 5 anni precedenti.
E sono tante le cose che possono rendere questo momento della vita di noi bambini indimenticabile (in senso positivo e in negativo): si impara a leggere e scrivere, a stare seduti a lungo, a stare in silenzio e alzare la mano per parlare, ad attendere la ricreazione (o intervallo) per poter giocare, a disegnare “dentro” le righe, ad alzarsi al mattino presto per essere puntuale al suono della campanella, si conosce la pesantezza dello zaino da portare sulle spalle (spesso a rischio di caduta gambe all’aria), l’inizio delle studio e della conoscenza più strutturato, si incontra la/le maestra/e.
Personalmente la maestra delle elementari non la dimenticherò mai e sicuramente per il segno positivo che ha lasciato durante i miei 5 anni di scuola elementare.
Primi mesi
Ormai sono 13 anni che sono mamma e a volte mi sembra impossibile che sia già passato tutto questo tempo!!!! Quando vedo dei cuccioli nelle carrozzine che vengono portati a spasso dalle neomamme e quando mi accorgo che i miei occhi si appoggiano su un vestitino da neonato o vanno alla ricerca della fonte di un pianto o di un urletto, ancora mi sale il senso patologico materno che avevo quando ero incinta. Gioisco (fin troppo) quando sento di una nuova maternità, mi sberluccicano gli occhi se vedo un neonato, addirittura immagino (spesso) come sarebbe avere una famiglia più numerosa di quella che ho.
Per ammansire i miei istinti materni ancora così prepotenti, mi devo costringere a pensare ai primi mesi di vita dei miei figli e un pò sortisco l’effetto desiderato e placo i miei entusiasmi. Anche se dura poco…….