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    Adolescenza : “E’ qui la festa?”

    E' qui la festa?è qui la festaSeguendo passo passo il percorso di sviluppo di un adolescente, dopo il fatidico momento di cui abbiamo già parlato delle uscite frequenti e ripetute (leggi a questo proposito Adolescenza: Mamma, io esco!), si propone all’attenzione dei genitori il tanto scongiurato quanto naturale periodo delle rischieste di partecipazione alle feste. E’ incredibile come a partire dall’età di 14/15 anni ogni pretesto sia buono per fare festa! Tu genitore scopri che ci sono feste di ogni genere, per ogni occasione, per ogni stagione, di ogni forma e colore, feste per tutti i gusti. Tranne che chiaramente per i tuoi.

    Il problema è invece  che la festa a tuo figlio adolescente piace, e piace parecchio!!!!

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    New York: una città che rimane negli occhi

    Top of the Rock

    Dopo la bellezza di 16 anni ho fatto un viaggio paragonabile a quello di nozze, anche se durato la metà del tempo e con altri tre elementi aggiuntivi: i nostri figli. Il pretesto è stata la maratona che annualmente si svolge a New York e che mio cognato ha deciso di fare ad inizio 2017, coinvolgendo anche noi insieme ad altri amici. Certo non potevo farmi scappare l’occasione, considerando soprattutto che per me vale il principio che “ogni pretesto è buono per viaggiare”. E questo mi sembrava assolutamente un meritevole ed eccezionale pretesto!!!
    Questo post non vuole essere un itinerario di viaggio nella Grande Mela, perchè ci sono blog di viaggi con proposte sulle giornate che avete da dedicare al vostro viaggio molto più precisi e specifici del nostro. Questo post si propone solo di dare uno spaccato di come abbiamo vissuto noi New York con i bimbi e cosa ha rappresentato per la sottoscritta.

    Inizio con il dire che a chiunque mi ha chiesto come mi è sembrata New York ho risposto così.

    New York è una città che rimane negli occhi (ma personalmente non nel cuore).

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    Di roller, skateboard, waveboard, hoverboard e altre….meraviglie!!!

    Spesso uno pensa che basti essere sportivo, o definirsi tali, per poter affrontare tutte le sfide che la vita ti pone innanzi, anche quelle che non ti pone e che ti puoi andare tranquillamente a cercare da sola.

    Spesso uno pensa che basti avere l’utilizzo di entrambe le braccia e le gambe per sfidare la fortuna e giocare ad equilibrismi come funanboli, anche quando sei consapevole che non ovunque puoi rimbalzare su una rete di contenimento.

    Spesso uno pensa che tutto sia “un gioco da ragazzi”, senza pensare che ragazzo propriamente non lo si è decisamente più.

    Se sono arrivata all’età di 40 anni senza aver mai usato due o quattro ruote sotto i miei piedi, un motivo ci sarà pur stato. Per cui non mi spiego perchè io abbia voluto indagare oltre queste motivazioni!!! Proprio non me lo so spiegare….!

    E invece ho iniziato, dapprima con i roller, poi con lo skate e lo wave per arrivare all’hoverboard! E sono ancora qui per raccontarvelo!!!

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    Amicizia anche se..

    Quanto piace ai nostri figli invitare a casa amichetti per giocare in compagnia e far vedere i propri giochi!!! I miei figli vorrebbero sempre avere qualcuno a casa, ma per questioni organizzative abbiamo la possibilità di invitare solo nei fine settimana (sempre che non ci siano partite/concentramenti, cerimonie, scout, catechismi, compleanni, pranzi/cene..): insomma avete capito che di occasioni per invitare non ne abbiamo molte. Poi dividete queste occasioni per tre figli, visto che raramente accetto amici di diverse età (salvo le eccezioni dei fratelli) e vi potete immaginare che devono essere dei momenti pianificati e ben ponderati, per non buttare via una giornata preziosa con il primo compagno che capita.

    Preparazione dell’agguato

    I bimbi sanno che quando si invita qualcuno a casa ci deve essere una minimo di parvenza d’ordine (dire ordine in casa nostra è quasi un’eresia). Damiano è sicuramente il più bravo ad aiutarmi a sistemare, ma negli ultimi giorni era particolarmente attivo, ha anche liberato un intero angolo per sistemare meglio tutti i lego che abbiamo. Il suo piano è diventato evidente quando è arrivata la richiesta ufficiale “mamma, posso invitare qualcuno sabato a giocare?“, ma direi che con tutto il lavoro e l’impegno profuso la concessione è stata sicuramente più che meritata. Appurata dalla mia fitta agenda degli appuntamenti che il sabato sarei stata relativamente libera, lasciando il concentramento del grande in gestione al marito, ho acconsentito alla richiesta e ho detto a Damiano di procedere pure all’invito.

    Invito

    E voi direte, ok..ma che storia banale..anche noi abbiamo sempre la casa piena degli amichetti dei figli che sfrecciano con le macchinine o con i robot o delle compagnucce delle figlie che cucinano o giocano alla scuola con le bambole, vero?!?
    Giusto, però Damiano, quasi 10 anni, ha invitato a casa Annalisa, sua compagna di scuola (e non fidanzata, vero Sara!?!). Ricordate che Sara (socia e front woman del blog) ha due figli della stessa età dei miei, che frequentavano le stesse classi; i piccoli si sono persi quest’anno con la prima elementare, ma i mezzani frequentano la stessa classe e hanno un carattere molto simile e molte passioni in comune. Così si sono messi d’accordo per fare un pomeriggio di lego e magari qualche ricettina in cucina, mentre noi mamme ci messaggiavamo incredule della loro indipendenza e della scelta controcorrente. Damiano avrebbe anche voluto che rimanesse per tutti i pasti e la notte, ma la cosa diventava un po’ troppo complicata, visto impegni precedenti, e abbiamo convenuto che potevano accontentarsi per ora di un pomeriggio insieme.

    Sabato pomeriggio

    Il sabato fatidico è arrivato, dopo pranzo è arrivata Annalisa, con qualche minuto di ritardo, come conviene ad una signorina, passati con molta apprensione e agitazione da Damiano, come conviene ad un ometto, il quale, ha anche avuto l’accortezza di chiedere di poter telefonare alla mamma Sara per chiederle se sapeva dove abitavamo!!! Io avrei avuto una certa agitazione se avessi dovuto parlare con i genitori di una mia amica a 9 anni 😉 .
    Cosa hanno fatto? Innanzitutto hanno rotto il ghiaccio andando a prendere insieme tutti i lego da usare, il padrone di casa ha mostrato tutte le sue opere e hanno iniziato insieme ad giocarci e a costruirne altre. Sono stati un’ora a chiacchierare, confrontandosi e ammirando le realizzazioni, finchè ho proposto la pausa culinaria. Amano entrambi cucinare, in particolare la pasticceria, quindi tutti in cucina a fare una buona torta. Damiano ha scelto una ricetta che avevamo già sperimentato, una delle sue preferite: la torta al mascarpone. Hanno fatto tutto da soli: hanno letto la ricetta, pesato, mescolato, scaldato, ogni tanto si sono dati il cambio con molta armonia e senza mai una discussione, mentre io li guardavo incantata in disparte per non disturbare. Infornata la torta, sono tornati alle loro opere di alta ingegneria, ma in compagnia della televisione. Mio figlio ha voluto far vedere alla dolce donzella qualche puntata di… “Ken il guerriero“..ehm, non so se avete presente?!?! Ok, tutto bene, ma venite a fare merenda con la vostra torta, che è meglio!!
    Il pomeriggio è finito, Annalisa deve andare perchè ha un impegno e i due amichetti si salutano.

    Ha invitato una FEMMINA!!

    Sia io che Sara abbiamo già detto più volte che non facciamo molte differenze di genere, ma lasciamo che gli interessi e le attitudini dei nostri figli si sviluppino senza divieti o freni, e così funziona anche per le amicizie, anche se diventa difficile nell’ambiente scolastico. Spesso Damiano mi ha chiesto se secondo me era normale che a lui piacesse giocare anche con le femmine, visto che alcuni compagni (maschi) lo prendono in giro quando sceglie di passare la ricreazione con le compagne, come se fosse una colpa grave o un affronto preferire altro a tirare sempre due calci al pallone. Ho sempre cercato di rassicurarlo, anche io ho sempre giocato molto volentieri con i maschi nelle mie lontane ricreazioni del dopoguerra, è normale scegliere volta per volta il gioco o l’attività che si preferisce fare, l’importante è divertirsi e stare bene.

    A proposito: Sara, ti anticipo che Damiano la vuole invitare insieme ad altre amiche e amici alla sua festa di compleanno, lui ha già previsto il pigiama party con notte fuori e ha già previsto dei giochi a squadre, è già mooolto avanti 😉

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    Lasciar crescere significa anche permettere che… giochi a calcio

    Franz e il calcio

    Diciamocelo: i figli devono crescere e poter fare autonomamente le proprie scelte sportive, seguire il palpito del loro cuore e poco importa quale sport sceglieranno, perchè tanto sarà esattamente l’opposto di quello che desidereresti. E non tanto perchè vorresti che la scelta ricadesse sullo sport che hai fatto tu alla loro età o quello che ancora adesso tu genitore stai facendo così da poter magari fare qualche partita insieme. No, no, mi riferisco alla scelta che faresti tu di uno sport INDOOR, di quelli che entri asciutto ed esci asciutto e generalmente altro non devi fare che buttare tutto in lavatrice.

    Ma lasciar crescere significa anche permettergli di giocare a calcio.

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