Pasquetta non è Pasquetta se non si fa la classica gitarella fuori porta, anche se per quanto riguarda la sottoscritta invece: “Ogni pretesto è buono per andare a fare un giro e visitare qualcosa di nuovo!”.
Ad ogni modo quest’anno dei nostri cari amici hanno organizzato di andare a visitare il Santuario delle Grazie, a Curtatone di Mantova, abbinando la visita ad una piacevole gita in barca lungo i canali che dal laghetto del Santuario portano direttamente a Mantova.
Sicuramente chi conosce il luogo sa bene quale sia la storia e soprattutto quello che si narra intorno al Santuario e al suo coccodrillo appeso al soffitto……..ohhhhhhhhhhhhhhhhhhh……………………
E noi siamo qui per raccontarvelo!!!!
Il santuario della Beata Vergine delle Grazie è una chiesa di stile gotico lombardo, dedicata alla Beata Vergine Maria, e sorge nella piccola frazione delle Grazie nel comune di Curtatone, a 9 km da Mantova. Le origini del Santuario risalgono circa all’anno Mille. In quel luogo venne eretto dagli abitanti di un piccolo antico borgo di pescatori, un capitello, al cui interno fu posta una tavola della Vergine con il Bambino.
Essi si addentravano nella grande zona paludosa lì formata dal fiume Mincio per procurarsi il cibo, allora costituito da pesci ed uccelli selvatici. Erano devoti alla Madonna, alla quale chiedevano “grazie” per la loro sopravvivenza e sussistenza. La tradizione popolare ben presto iniziò a diffondere la notizia di avvenuti miracoli. Queste voci generarono l’afflusso di pellegrini, per cui venne decisa la costruzione di un oratorio affidato alla gestione di frati francescani. Iniziò così a diffondersi sempre più il culto della “Madonna delle Grazie”.
Edificata su un ampio piazzale (che ogni ferragosto dagli anni ’70 in qua, si popola di centinaia di Madonnari provenienti da tutta Italia ed oltre confine, con uno spettacolo a dir poco suggestivo), la basilica sovrasta e s’affaccia sulle acque palustri del Mincio creando un’atmosfera particolare per le numerose delegazioni di turisti e fedeli devoti alla Madonna.
Come ci raccontava il nostro “barcaiolo” mentre ci accompagnava alla scoperta della vegetazione e della fauna presente lungo i canaletti che portano alla città di Mantova, il Santuario è un luogo che o attrae per l’aurea mistica che lo pervade, o viene decisamente considerato macabro. Considerate che è molto scuro, pieno di statue, di lampadari barocchi e arzizigogolati, ma soprattutto sono presenti dei fantocci di cartapesta lungo la parete destra rispetto all’altare che raffigurano coloro che hanno ricevuto la grazia proprio nel momento in cui stavano per essere giustiziati. Pertanto potrete vedere uomini con il cappio alla gola, o con un sasso pesante al collo caduti in un pozzo e poi riemersi, o alla gogna che tuttavia, per grazia della Madonna, sono sopravvissuti a morte certa.
Presenza del tutto originale che stupisce i piccoli ma anche in grandi, è un coccodrillo imbalsamato appeso al soffitto al centro della navata, che saluta in modo abbastanza inquietante i visitatori al loro ingresso. Si tratta di un vero e proprio coccodrillo in tutta la sua interezza che è stato aggiunto nella chiesa nel XV o XVI secolo e che è stato da poco oggetto di restauro.
La memoria popolare e le cronache del tempo riportano spesso la “miracolosità” del suolo delle Grazie. A questa “miracolosità” si devono di conseguenza le grazie e quindi i doni per grazia ricevuta, gli ex voto; pare infatti che presso la chiesa si siano recate spesso persone con disabilità per poter sperare in un miracolo della Madonna, tantè che sono stati predisposti accessi e luoghi in cui le carrozzine possano transitare senza alcuna difficoltà.
Insomma se vi capita di passare di lì, vi consigliamo i mesi della primavera avanzata, perchè potrete ammirare anche la fioritura nel laghetto dietro il Santuario dei numerosi fiori di loto, nonchè avrete l’occasione di potervi fermare per il pranzo (a parte presso in uno dei due ristoranti del paese decisamente notevoli per i piatti caratteristici mantovani) sul prato dal laghetto per un bel picnic!
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