Si è appena conclusa una delle manifestazioni forse più timide e poco pretenziose del territorio della bassa padana, una tre giorni in viaggio in uno dei piccoli borghi con la piazza più bella in assoluto di tutta l’Italia (e questo non lo dico solo io, ma è un dato oggettivo!): parliamo di Gualtieri.
Gualtieri mi ha contenuta nella mia infanzia, è stato il paese che ho conosciuto da bambina e ogni volta che torno è un tuffo al cuore. Ricordo tutto ciò che ho vissuto nei primi dieci anni della mia vita: l’asilo, la parrocchia e la Chiesa, le scuole elementari, la via di ciotoloni che porta da piazza Cavallotti alla torre dell’orologio, e la grande piazza con il suo palazzo: piazza Bentivoglio.
Sebbene siano passati ormai più di 30 anni da quando ci siamo trasferiti, tornare a Gualtieri è sempre un’emozione, anche se il tempo trascorso ha cambiato tante cose del mio paese, soprattutto quella via in cui per 10 anni ho vissuto la mia vita.
Ma quando in questo periodo viene organizzato Viaggio a Gualtieri, il richiamo è come quello delle sirene per Ulisse, di quelli che non puoi fingere di non sentire.