Quando ho affrontato la mia prima gravidanza, sapevo sarebbe arrivato il momento di partecipare al corso di preparazione al parto, e devo dire che ero carica di una serie di aspettative. E di domande!!!! E’ un pò quel momento della vita che sancisce il fatto, indiscutibile e incontrovertibile, che stai diventando mamma e che tutti te lo possono riconoscere!!! Si può quasi configurare come il “bollino di qualità” della serie: “Hai fatto il corso pre parto? No????? Ma come farai allora a partorire??????”…….
Sara
Una delle cose che piace di più fare ai bimbi è cucinare! Non trovate?
I miei figli mi chiedono continuamente di fare qualcosa: una torta, i biscotti, i tortelli, uno sformato, un plumcake salato…insomma tutto! Così oggi voglio postarvi una ricetta da fare con i vostri bimbi, semplice e sana come piace a me! Sì perchè una delle mie fisse è l’alimentazione sana, naturale e il più possibile “fatta in casa“: cosa non sempre percorribile mi rendo conto, ma quando si può…
L’allattamento al seno è sempre stato al centro di una serie di polemiche e convinzioni.
Quando ho scoperto che sarei diventata mamma, ho partecipato al mio primo corso pre-parto, e ho scoperto la grandissima attenzione che veniva riservata all’allattamento al seno. A me del resto è sempre sembrato più che naturale allattare mio figlio al seno per cui ero “allineata” a quello che mi veniva detto.
Ma è sempre cosi?
Questo è uno di quei posti che pensi non possano esistere se non nei Parchi Divertimento per bambini e che invece scopri quasi per caso e con un pò di fortuna vagando nell’entroterra della Toscana. A dire il vero un minimo di coordinate le avevamo: sapevamo infatti che il giardino dei Tarocchi era situato nei pressi di Capalbio, in Toscana, ideato dall’artista franco-statunitense Niki de Saint Phalle, popolato di statue ispirate alle figure degli arcani maggiori dei tarocchi ed ispirate al genio di Gaudì.
Come promesso qualche giorno fa, vi voglio raccontare una gitarella che abbiamo fatto durante la nostra vacanza estiva in Toscana, precisamente nel grossetano, rispetto alla quale vi avevo anticipato qualche cosa: la riserva della Feniglia.
Dovete sapere che nella mia idea di vacanza, non è concepito stare fermi per più di 2 giorni nello stesso posto, ma è per me necessario come l’ossigeno poter girare e visitare i posti vicini al “campo base”.
Questa opzione, però, non è del tutto condivisa dai miei figli e da mio marito (e questo non lo chiamerei un dettaglio irrilevante 😉 ), pertanto se stiamo via due settimane, generalmente organizziamo almeno due uscite per accontentare un pò tutti.
Se un giorno di qualche anno fa mi avessero chiesto di andare in ferie in campeggio, probabilmente avrei lanciato uno dei miei sguardi “assassini” per far capire, in modo sereno e inequivocabile, che una richiesta del genere con me non aveva possibilità di ricevere una risposta.
In campeggio io, disordinata, igienista e claustrofobica? Ma scherziamo??? No, no e poi no!!!!!