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Educazione

Le violenza sulle donne: caro figlio maschio….

FemminicidioA rischio di essere banale e scontata, a rischio di dire cose già sentite, a rischio di affrontare temi già alla ribalta dell’opinione pubblica, non posso più tacere rispetto ad un argomento che mi provoca ogni volta sdegno, indignazione, amarezza, rabbia e che, come donna, mi fa sentire profondamente indifesa.

Ho un figlio maschio e parlo a lui, in prima persona, perché sarà un uomo e vorrei che lo diventasse con una precisa idea delle donne.

Diciamo basta ai femminicidi e il mio contributo è quello di parlare apertamente, fin da ora, ai miei figli.

  • 07 DICEMBRE 2015
    Alessia, picchiata e uccisa: un altro femminicidio a Parma
  • Roma, delitto Magliana: “Sara è stata strangolata dall’ex fidanzato”
  • Firenze, una fiaccolata per ricordare Michela vittima di femminicidio
  • Magnago, uccide la fidanzata a coltellate: “Non riuscivo più a fidarmi, ho perso la testa”
  • Varese, trovata morta in casa un anno fa: arrestato il marito. “Uccisa per incassare polizza da 30mila euro”.
  • Roma, donna uccisa da colpi di pistola in un bar a Lunghezza. Fermato il marito
  • 01 FEBBRAIO 2016
    Pozzuoli, donna incinta bruciata viva dal compagno: è grave
  • 12 GENNAIO 2016
    Cremona, strangola la moglie  a mani nude poi scrive: “Voleva lasciarmi”. Arrestato

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Sono infiniti gli articoli che raccontano storie come quelle appena riportate, immagini che ci passano davanti agli occhi, parole che ci trapassano le orecchie e ci colpiscono dritte al cuore, perché noi adulti sappiamo perfettamente cosa vogliono dire.

Scrive Paolo Crepet sull’Huffington Post a proposito della violenza sulle donne: “Ci siamo mai chiesti come nasce un uomo violento? Dal suo Dna? Dalla sua appartenenza genetica? O da una pessima educazione nella quale ha giocato un ruolo non marginale almeno una donna, ovvero sua madre? Quante madri hanno giustificato come “bravate” le violenze dei loro figli maschi che poi arrivano a violentare una donna?”.

Io non lo so se è solo colpa delle madri di figli maschi se siamo arrivati a fatti di cronaca così numerosi e ad una mancanza di rispetto così incredibile, pazzesca, eclatante e definitiva nei confronti delle donne. Non credo che sia un fenomeno recente, ma che affondi le sue radici nel passato, solo che prima se ne parlava poco e oggi, nella nostra società ipercomunicativa, se ne parla decisamente tanto e purtroppo, ogni giorno.

Mi chiedo però se, come madre, posso insegnare qualcosa ai miei figli fin da ora? E credo che sì, io possa fare la mia parte, dare il mio contributo e cercare quanto meno di aprire loro gli occhi su cosa accade nel mondo, perché siano più consapevoli e sappiano riconoscere certi segnali, individuare certi atteggiamenti, certe emozioni malate.

Pertanto vorrei dire a mio figlio maschio:

  • il RISPETTO è una cosa dovuta, a chiunque, di qualsiasi cultura, religione, genere, fede politica, estrazione sociale. Rispettare non significa necessariamente condividere un pensiero, un punto di vista, un’opinione, ma accettare che altri possano avere un’idea diversa dalla mia.
  • l’uomo non è superiore alla donna, così come il contrario. L’uomo e la donna hanno pari diritti e doveri nella società, l’uomo deve aiutare la donna nella gestione dei figli e della casa, perché anche la donna ha un ruolo nella società e deve poter lavorare al pari dell’uomo. Ci sono mansioni domestiche che rimarranno probabilmente appannaggio delle donne (è anche abbastanza inutile illudersi del contrario), così come ci sono attività e mansioni che rimarranno in capo all’uomo e tutto fa parte di un equilibrio sottile tra ruoli e generi. Tuttavia, al di là di convenzioni che possono appartenere all’ordine di ciascuna coppia, è pure vero che entrambi i generi devono considerarsi alla pari ed è importante che i figli respirino questa eguaglianza fin dentro la famiglia.
  • l’amore non è un sentimento violento, ma fatto di tenerezza. La tenerezza è la parola chiave di ciascun rapporto umano, soprattutto tra uomo e donna, perché deve essere fondativa delle relazioni. La tenerezza porta con sé sguardi, gesti, parole delicate, affettuose, leggere.
  • non esiste il possesso di un altro essere umano. La donna non è una proprietà esclusiva dell’uomo, così come l’uomo non è di proprietà della donna. Il possesso presuppone un utilizzo, e nessun essere umano deve essere usato da qualcun altro.
  • il potere non si esercita con la violenza, e nelle relazioni d’amore non deve nemmeno esserci una relazione di potere. Non sei più uomo se devi annientare la persona che hai al tuo fianco, con parole, gesti, azioni, comportamenti. Non sei più uomo se per sentirti tale devi sminuire, svalutare, svilire chi è al tuo fianco. Non sei più uomo se devi ricorrere alla forza, ai maltrattamenti, alla prevaricazione, alla forza. Fatti una domanda sempre: cosa significa essere uomo?
  • Amore e morte non devono mai andare insieme (anche se spesso di dice “Ti amo da morire”). Non si può morire per amore e chi uccide usando l’amore come baluardo è solo un vile. Ricordati che ogni emozione ha un nome, e tutto quello che si fa si riconduce ad un’emozione che non può essere solo l’amore. Io credo che se si arriva a tanta violenza, forse l’emozione predominante è la paura della perdita o l’insicurezza. QUESTE EMOZIONI NON SONO AMORE!

Vorrei educare i miei figli maschi al rispetto prima di tutto e insegnare loro che la più grande forma di amore è lasciare andare, non trattenere con la forza.
E alle mie figlie femmine invece vorrei dire qualcosa di un pò diverso…ma vi rimando al prossimo post!!

Voi amiche mamme (e papà), o zie, cugine, nonne, avete mai pensato come raccontare questa realtà i vostri piccoli di casa?

firma_Sara

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