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Gennaio 2019

    Esperienze

    Alloggiare in un Albergo diffuso

    Il concetto di Albergo diffuso ci viene raccontato direttamente dai due giovani gestori del luogo che abbiamo scelto assolutamente casualmente, per le 30 ore “childrenfree” che ci siamo regalati per l’anniversario di nozze: Albergo diffuso di Torre Soca (a Lovere sul lago d’Iseo). E devo dire che è stata una scoperta davvero di grande interesse.

    Edoardo e Chiara sono una giovane coppia del luogo, anzi a dire il vero Chiara è originaria del lago d’Iseo, mentre Edoardo è stato trapiantato per amore pur avendo origini dell’hinterland milanese.

    Chiara ed Edoardo, i proprietari

    Entrambi ci accolgono non solo fisicamente al nostro arrivo, ma ancora prima nel momento stesso in cui facciamo la prenotazione e ci “seguono” nei giorni che precedono la partenza con discrezione, ma assoluto calore: abbiamo avuto da subito la sensazione di sentirci in famiglia. E non capivamo bene perchè. Lo abbiamo compreso solo più avanti.

    Il lago d’Iseo, una piccola perla

    Lago d’Iseo

    Qualche parola è doveroso spenderla sul lago d’Iseo, fratello sicuramente minore e di mezzo (anche geograficamente) rispetto al Lago di Como e al Lago di Garda, ma non meno interessante ed attraente. Se vi capita di passarci, o volete intenzionalmente andare a visitarlo, merita sicuramente girarlo in modo orario, per poter mantenere sempre la vista sul lago mentre si attraversano i paesini, tutti abbastanza piccolini a parte Lovere che essendo Borgo d’Italia ha qualcosa in più da raccontare. Molto carino il fatto che la pedonale lungo lago è davvero molto lunga, e se ci si ferma con l’auto è possibile fare belle camminate proprio sul lago fino a stancarsi! Molto particolare l’isola (Montisola) che emerge proprio nella parte sud orientale del lago e che è possibile visitare utilizzando i frequenti traghetti con servizio diretto a partire da Sulzano e Sale Marasino.

    Albergo Diffuso

    E’ l’isola lacustre più grande d’Europa e il borgo di Peschiera Maraglio nel 2016 fu palcoscenico dell’installazione artistica “Floating Piers” , che hanno richiamato 1,5 milioni di turisti da tutto il mondo. Sull’isola si trova il Museo della Pesca e passeggiando si arriva fino a Sensole, altro grazioso borgo che si affaccia sull’Isoletta di San Paolo.

    Cos’è un albergo diffuso

    Quando abbiamo scelto la destinazione non ci siamo soffermati sul nome “Albergo diffuso”, ma abbiamo basato la nostra scelta su alcuni fattori per noi importanti in quel momento: distanza moderata dal nostro punto di partenza (perchè avevamo poche ore di evasione dai figli!), recensioni del luogo e della struttura, località sconosciuta e quindi tutta da scoprire nell’arco del poco tempo a disposizione. Non volevamo una camera d’albergo classica, ma un luogo che fosse inserito nel contesto di paese, senza sapere che questa scelta era base fondante di fatto della stessa concezione di Albergo diffuso.

    Come si legge dallo stesso sito di albergo diffuso , esso è sostanzialmente due cose:

    • un modello di ospitalità originale
    • un modello di sviluppo turistico del territorio.

    Si tratta di una proposta concepita per offrire agli ospiti l’esperienza di vita di un centro storico di una città o di un paese, potendo contare su quelli che di fatto sono i classici servizi alberghieri – accoglienza, assistenza, ristorazione, spazi e servizi comuni per gli ospiti – alloggiando in case e camere che distano non oltre 200 metri dal “cuore” dell’albergo diffuso, dalla casa madre insomma: lo stabile nel quale sono situati la reception, gli ambienti comuni, l’area ristoro.

    Questo ce lo ha spiegato molto bene Chiara durante la nostra colazione, il giorno stesso della nostra ripartenza per casa, con un coinvolgimento e una passione che non ci hanno lasciato per nulla indifferenti. Avevamo infatti avuto la curiosità di sapere da dove nasceva la definizione di Albergo diffuso, modello di accoglienza che non ci era ancora capitato di incontrare e conoscere prima.

    Albergo diffuso è di fatto un modello di sviluppo del territorio che non crea impatto ambientale. Per dare vita ad un Albergo Diffuso infatti non è necessario costruire niente, dato che ci si limita a recuperare/ristrutturare e a mettere in rete quello che esiste già. Inoltre un Albergo Diffuso funge da “presidio sociale” e anima i centri storici stimolando iniziative e coinvolgendo i produttori locali considerati come componente chiave dell’offerta. Un Albergo Diffuso infatti riesce a proporre più che un soggiorno, uno stile di vita.

    Di Alberghi diffusi ce ne sono dappertutto, abbiamo saputo, e cercando in rete in effetti è possibile rintracciarne in quasi ogni regione.

    La cosa veramente bella, se si cerca questo tipo di offerta, è proprio la sensazione di essere parte della vita di paese o di borgo, non stranieri nè turisti. E ovviamente si radica forte la concezione che essendo parte di qualcosa, lo si deve ancora di più considerare come proprio patrimonio. Essere sostenibili anche a partire dalla colazione, che viene servita senza generare sprechi, ma come in casa utilizzando solo ciò che davvero si intende mangiare. Per cui non ci sono incredibili banchetti con ogni ben di Dio, ma i gestori chiedono in anticipo quello che si desidera mangiare (colazione all’italiana o europea), e viene proposto un buffet più che sufficiente a sfamare come se si fosse in casa propria. Nota rilevante, Chiara ha proposto estratti di frutta freschi ed espressi, al posto dei più utilizzati succhi di frutta industriali. E anche questo ha fatto la sua differenza!!!!

    Insomma come direbbe un noto volto televisivo, venite sul lago d’Iseo, in particolare a Lovere, ma non come turisti, come ospiti …dell’Albergo diffuso di Torre Soca!

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