Dare un senso a tutto quello che facciamo dovrebbe essere una prerogativa di consapevolezza, che potrebbe aiutarci a non fare gli stessi errori, ma anche a reiterare comportamenti che al contrario riescono bene, che producono un risultato positivo.
Fare le cose sapendo la motivazione per le quali le facciamo dovrebbe essere un “a priori”, dovrebbe accompagnarci nella nostra quotidianità, almeno per il 90% delle azioni che compiamo, delle scelte che facciamo.
DOVREBBE…
Poi ti confronti con il piccolo di casa, colui che beatamente, del tutto ingenuamente, quando gli chiedi il motivo per cui ha fatto una certa cosa ti risponde esattamente come tu non ti aspetteresti, o meglio non vorresti sentirti dire, e allora ogni “dovrebbe” diventa completamente superfluo e soggettivo.
Lui fa le cose senza sapere il perchè! E si sorprende, sempre, del fatto che tu madre te ne stupisca pure.