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Esperienze

Un figlio cambia la vita?

DSCN2705Ho tre figli, sono madre da più di dieci anni, anche se credo di essermi sempre pensata madre ancora prima di esserlo, e sì, i figli ti cambiano la vita eccome, ma credo che la cambino decisamente in meglio!

Penso che sia inevitabile e incredibilmente emozionante e stimolante!

La difficoltà più grossa, forse,  è quella di cercare di non snaturarsi, nè come coppia, nè come singoli dalla nascita di un figlio. Cosa non banale!!!

Il figlio ha sicuramente esigenze di cui tenere conto, spazi da pensare, tempi da rispettare, ma è pur vero che da quando nasce fino a quando non diventa abbastanza grande da poter far sentire la sua voce in capitolo rispetto a scelte e decisioni familiari, è tutto sommato veramente gestibile. Penso ad un neonato che magari si ha la fortuna di allattare al seno, penso a quanto sia più una sovrastruttura mentale il fatto di evitargli scombussolamenti nei suoi orari (che siamo noi tendenzialmente ad imporgli) di quanto possa essere osservare le sue reazioni a proposte che proviamo a fare, o viaggi che vogliamo intraprendere, a uscite che vogliamo programmare ecc ecc. Questo per dire che i bimbi si riescono a far capire e ci fanno comprendere le loro esigenze, i loro umori, il loro agio e il loro disagio rispetto alle situazioni in cui li collochiamo o che gli facciamo vivere.2014-06-29-18.35.59

Certo siamo noi che scegliamo per loro, ma se stiamo attenti riusciamo a capire i segnali di approvazione o di disapprovazione rispetto alle “proposte” che facciamo loro.

Parlavo con una neo mamma un giorno che mi diceva di aver paura del fatto di rendere il proprio figlio sovrastimolato nel portarlo in giro per il mondo, cosa che per altro a lei e a suo marito appassiona molto. Temeva di poter nuocere al bimbo di pochi mesi, di trasmettergli involontariamente troppa ansia. Le ho chiesto se viaggiare le provocava ansia o piacere. Lei mi ha risposto piacere. E allora le ho chiesto come può una cosa che fa provare piacere ad una mamma e a un papà provocare dispiacere ad un figlio, provocargli ansia se non è vissuta come tale, scompensarlo se invece contribuisce a mantenere l’equilibrio della coppia.

Credo che i figli sappiano dirci, in varie forme e usando vari linguaggi, come stanno, cosa provano, cosa sentono e come reagiscono agli stimoli che proponiamo loro. Osserviamoli, ascoltiamoli con gli occhi, aspettiamoli, proviamo e riproviamo.

Ma non modifichiamoci troppo nella speranza di compiacere loro, perchè magari scopriamo che loro non ce lo hanno chiesto!!!!!

firma_Sara

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