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Esperienze

Obiettivo runner…raggiunto!

Runner….che parolona! Non mi sono mai definita una runner, perchè ho sempre considerato questa parola troppo pretenziosa, troppo importante per me, che ho iniziato a correre più per amicizia che per passione, più per convincimento (altrui) che per libera scelta! Quando gli amici mi vedevano macinare chilometri camminando a piedi in giro per il paesello, mi dicevano che era ora di iniziare a correre, che sarebbe stato divertente, che era il passaggio immediatamente successivo al camminare, che non avrei avuto difficoltà. E invece io non ho mai amato la corsa, pur essendo una sportiva, perchè ci sono sport che so non appartenermi. Ho iniziato a correre per scherzo, ma come faccio sempre quando inizio qualcosa, mi sono data un obiettivo, perchè poi le cose le prendo seriamente!!!!!

E così nel giorno di Pasquetta 2018, in cui da anni in un paese vicino a dove abito viene organizzata una camminata/corsa nella golena del nostro Po (competitiva e non competitiva), ho raggiunto il mio obiettivo, ho messo un cerchiolino rosso al mio percorso da runner. E sì, per un giorno, mi sono detta che anche io ero diventata una runner! Che poi è stata più una carezza motivazionale, che un vero e proprio epiteto da portarmi addosso d’ora innanzi.

Tutto è iniziato qualche mese fa, quando parlando con un’amica, mi disse che aveva iniziato a correre, e che sarebbe stato bello correre insieme e approfittare così per fare due chiacchiere, visto che obiettivamente ci vedevamo poco. Quest’ultima affermazione è stata per me sufficiente per prendere il toro (della corsa) per le corna e iniziare il percorso di “runnificazione” con lei. Così abbiamo iniziato tutti i sabati a correre, dapprima solo qualche chilometro intervallato con la camminata, per arrivare a fare 7 chilometri (ok, solo una volta…) continuativamente. A quel punto vuoi non alzare l’asticella? Cerrrrrrrto che sì! E la mia asticella diceva: 10 km.

LA VOCE INTERIORE

Ci sono diversi motivi che non mi fanno amare la corsa, primo fra tutti la mia voce interiore, quella martellante, antipatica, noiosissima, petulante vocina che risiede nei più profondi anfratti della mia mente e che, proprio quando dovrebbe starsene nascosta buona buona perchè nessuna l’ha interpellata, si avvicina furtiva alle mie orecchie e, con una tonalità progressivamente sempre più alta, ripete incessantemente un’unica semplicissima parola: fermati! fermati! fermati!

Correre in compagnia è un escamotage per metterla a tacere, perchè parlare con un’altra persona o anche solo stare con qualcun altro che corre, ti motiva ad andare avanti (vuoi per orgoglio, vuoi per condivisione di obiettivi, vuoi perchè ci si dà reciprocamente la forza di andare avanti). Ma correre da soli è una prova di resistenza non tanto fisica, quando mentale. E’ un mente a mente con la vocina, è la volontà di metterla a tacere, o quando meno di coprire la sua insistenza con qualcosa di più potente di lei: la musica a bomba!!!!

LA PLAYLIST

Ecco allora l’alleato più fedele del runner, più ancora delle scarpe, del GPS, del cardiofrequenzimetro: la playlist! I miei amici runner lo sanno bene e su questo sono stati per me preziosi consiglieri, confidandomi il requisito principale che deve avere la playlist della corsa: il ritmo. Per cui tutta la musica melodica che piace a me doveva essere bandita dalla playlist, per scongiurare il rischio di ostacolare il ritmo della corsa e produrne così l’effetto opposto. In effetti vuoi mettere correre con in sottofondo Renga e invece i Nirvana? L’effetto dopante della musica è risaputo, per questo nelle maratone non ne consentono l’uso, ma per fortuna non ho obiettivi tanto pazzeschi!!!!! Nel mio piccolo mi “dopo” più che volentieri, con musica scatenata e volume talmente alto che quando corro le perosone si voltano 2 km prima che io arrivi alla loro altezza!!!!

LA CORSA e LO SPORT COME METAFORE

In realtà credo che la corsa, come lo sport, siano per me principalmente una metafora. Faccio sport da sempre, da quando ero bambina, perchè lo sport per me è rimanere in forma, ma soprattutto motivo di sfogo, perchè mi serve per evitare di convogliare tutta la mia energia negativa contro chi mi sta attorno. Quindi è una forma di protezione sociale! Ma sicuramente è per me un modo per scaricare le tensioni accumulate, di prendermi uno spazio solo per me, per rilassarmi e per pormi obiettivi da raggiungere. Lo sport, e la corsa adesso, rappresentano una continua sfida con me stessa, un modo per mettermi in gioco continuamente, per superare quei limiti soprattutto mentali che rischiano di fossilizzare qualunque cambiamento personale.

Fare sport, come correre, è necessario per me come respirare. Capisco non sia una regola valida per tutti, ma per me è trovare ogni volta, che sia il tennis o la corsa che oggi pratico con continuità, un nuovo s-quilibrio.

 

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