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InsideOut vale un biglietto al cinema!!! Anzi tre…

Paura, Gioia, Disgusto, Tristezza e Rabbia

Paura, Gioia, Disgusto, Tristezza e Rabbia

Non amo i film di cui si parla tanto e che la critica dà già come campioni di incassi quasi ancor prima che escano nelle sale. Non li amo perchè mi piace farmi un’idea sulle cose senza troppi condizionamenti dall’esterno e quindi normalmente vivo in una sorta di bolla avulsa dalle quintalate di informazioni, critiche, commenti che danno i giornali, la tv, la radio, Internet a tal proposito.

Con uno stato d’animo di sospensione e curiosità vado al cinema e aspetto di essere travolta, prima nel cuore e poi nella testa.

InsideOut mi ha fatto l’effetto completamente opposto: mi ha colpito alla testa e poi ha messo in moto il cuore.

Antefatto: era un sabato qualunque (un sabato italiano…), propongo alle mie due figlie una serata solo donne, facendo fare ai due uomini (40 e 4 anni) a casa la loro seratona fantozziana (calcio, patatine e rutto libero!!!).

Era tanto che volevo passare del tempo sola con le mie ragazze e mi sembrava bello accontentare la loro voglia di cinema abbinando, su consiglio di una mia amica che è venuta con noi con i suoi due figli, una cenetta al giappo.

Tralasciando gli effetti collaterali che il giappo ha lasciato su di me per due giorni e tirandogli su una bella riga rossa (sarò vecchia, sarò antica, sarò delicata, sarò boh..), la parte cinema è stata sicuramente molto interessante.

Avevo prenotato i biglietti da casa aggiudicandomi posizioni strategiche (e già siam partite bene!!!), non conoscevamo la trama, avevamo solo visto il trailer, pensavamo fosse (solo) divertente e sapevamo che era della Pixar, per cui bendisposte e serene. PRONTI VIA!!!!!

TRAMA: Il film è ambientato quasi completamente nella testa di un’allegra ragazzina preadolescente, che si trasferisce con la famiglia dal Minnesota a San Francisco, con l’entusiasmo della novità, ma con l’amarezza della realtà che incontra. Protagonisti di tutta la pellicola sono le 5 emozioni  che popolano la mente (e di conseguenza le azioni, i pensieri) di Riley: Gioia, Rabbia, Tristezza, Disgusto e Paura. Queste emozioni sono ben posizionate davanti ad una pulsantiera e reagiscono agli stimoli esterni che vedono attraverso gli occhi di Riley, discutendo tra loro su quale emozione far prevalere sull’altra in base a quello che vedono, anche se Gioia è quella che tendenzialmente prevale, sostanziando la natura della ragazza

Stazione di controllo

Stazione di controllo

SCENARI STEP BY STEP: Per buona parte del film sarà Gioia ad avere il comando sulle altre emozioni, e lo spettatore verrà addirittura irritato da Tristezza, che come una vera guastafeste, non fa altro che combinare guai e distruggere tutti i buoni propositi di Gioia. Lo spettatore avvertirà una vera repulsione per Tristezza, arrivando a pensare che sarebbe meglio non esistesse proprio.….(1 step)

In un percorso tra ricordi, tra dentro la testa di Riley e fuori nel mondo, gli spettatori sono portati a diversi livelli di rispecchiamento in base alle età: i piccoli probabilmente si ritrovano a “sentire” emotivamente quello che vedono, i bimbi più grandi iniziano a vedersi anche rispetto alle esperienze che hanno vissuto e a come reagiscono a determinate situazioni, i grandi rileggono la propria storia personale e  si interrogano su come si relazionano con i propri figli, guardando il film inizialmente con gli occhi del genitori. MA inevitabilmente scorrono la propria vita anche con gli occhi dei figli che sono stati. (2 step)

Ad un certo punto Gioia viene allontanata dalla plancia di comando a causa di Tristezza e queste due emozioni si ritrovano a girovagare nella mente di Riley cercando il modo di ritornare al posto di comando, perchè sembra che nulla possa avere senso senza la Gioia…. (3 step)

Durante il percorso di ritorno al quartier generale, Gioia e Tristezza incontrano i ricordi della bambina, ed ogni ricordo è generalmente colorato di una sola emozione: ci sono ricordi di gioia, ricordi di tristezza, ricordi di paura, ricordi di disgusto, ricordi di rabbia….le emozioni sono a compartimenti stagni……????….. (4 step)

Mentre Gioia e Tristezza vagabondano in cerca del modo di tornare alla sala di comando (senza collaborare, ma ognuna pensando a sè), alla cabina di regia sono rimasti solo Paura, Rabbia e Disgusto in pieno sbando emotivo, che non riescono a dare direzione alle reazioni di Riley, facendola sprofondare nell’apatia completa. Riley sente di non essere così, fa appello ai suoi ricordi positivi, ma vive in uno stato di disorientamento complessivo……(5 step)

Quando tutto sembra non avere più una via di uscita, ecco che le cose possono essere viste anche da un’altra prospettiva, e appaiono in modo più completo di quello che pensavamo: i momenti belli non sono mai solo belli, ma spesso lo diventano perchè attraversiamo prima un’emozione negativa. Gioia non è solo Gioia, ma lo diventa se prima si passa per Tristezza. E’ Tristezza che fa scattare l’SOS intorno a noi, e che attira verso di noi chi può restituirci una sensazione di Gioia….Gioia senza Tristezza non c’è….(6 step)

E a quel punto quella Tristezza così tanto fastidiosa, che tutta la platea del cinema avrebbe voluto allontanare dalla vita di Riley (così come dalla propria) viene riscattata, e a quella Tristezza lo spettatore impara a voler bene, perchè funzionale alla vita di Riley, alla vita di ciascuno di noi… (7 step)

Un film divertente per gli stereotipi che rappresenta della vita emotiva che affolla la testa delle donne e degli uomini; commovente, che fa riflettere, che trasporta continuamente tra passato e presente, che fa sorridere, fa piangere, che fa aprire gli occhi e fa pensare. Un film che sdogana le emozioni negative, le nomina, le accetta.

Un film che attraversa il cuore e la testa, passando attraverso le emozioni.

firma_Sara

 

 

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1 Comment

  • Reply Trasferirsi, tra lacrime e nuovi sorrisi - Ascoltamicongliocchi

    […] amica “ritrovata” (dopo circa 13 anni di lontananza), commentando un momento del film InsideOut che ci ha fatto riflettere su alcuni momenti della vita dei nostri figli (e nostra).  In […]

    Dicembre 3, 2015 at 4:12 pm
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