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Educazione

Delitti e castighi

Guarda che se non fai come dico io, TI METTO IN PUNIZIONE!!” punizione1

Fai così o vai in castigo

E’ l’ultima volta che te lo dico e poi fili a letto!!”

Quante volte diciamo (o forse urliamo!!) frasi del genere? E quante volte usiamo il ricatto per far fare ai bimbi quello che vorremmo o per farli smettere di fare qualcosa che ci disturba?

Ma facciamo davvero la cosa giusta e soprattutto: lo facciamo nel modo giusto??

Diamo per scontato (anche se tanto scontato poi non è) che il bimbo sappia che sta facendo qualcosa di sbagliato, quindi dobbiamo già avergli spiegato chiaramente perché è sbagliato o aver dato delle regole precedentemente, che in quel momento sa che sta infrangendo.

Quale punizione dare?

Dobbiamo essere consapevoli che se si fanno delle minacce bisogna poi applicarle a tutti i costi, pena la perdita di credibilità e di autorevolezza agli occhi dei figli.

Eviterei le punizioni fisiche, sono convinta che non insegnano nulla, servono solo a noi per ribadire la nostra superiorità fisica, ma è questo che vogliamo? Ricordiamo che i nostri figli imparano prima di tutto con l’esempio, quindi li stiamo esplicitamente autorizzando a picchiare chi non rispetta le sue regole.

Molto gettonate (le varie “tate” insegnano) sono le sedie isolate o gli angoli dove rimanere per i minuti concordati: l’importante credo sia mettere in chiaro quanto durerà la punizione e quali sono le regole (di certo durante i minuti di punizione non sarà consentito guardare la televisione o giocare..) e fondamentale è chiedere al bimbo allo scadere del tempo il motivo della punizione data, altrimenti sarà stata inutile.

Il metodo che personalmente prediligo è pianificare le punizioni direttamente con gli interessati.

Come?

Prima di tutto individuando con i bimbi le regole di comportamento a tavolino (e perchè no, anche i doveri, come apparecchiare, riordinare i giochi..), magari redigendo una bella lista numerata, poi facendo decidere direttamente a loro quale potrebbe essere la punizione adatta se si trasgredisce; ad esempio niente televisione , niente dolci .. Il top sarebbe che ci mettessimo anche noi in gioco con con loro: se noi sbagliamo o trasgrediamo alle regole andremo incontro alle punizioni concordate (al papà niente partita, alla mamma…mmm…niente panni da stirare?..vabbè ci ho provato ;-P).

In questo modo saremo sicuri che le punizioni, o meglio le conseguenze dell proprie azioni, saranno accettate come giuste e avremo ottenuto l’obbiettivo non di far paura, ma di individuare il comportamento “giusto o sbagliato”.

Naturalmente è un metodo che si può adottare con bimbi un po’ grandicelli, ma non sottovalutateli, a 3/4 anni capiscono già molto bene quello che è giusto e e quello che è sbagliato, metteteli alla prova!!

Leggete anche questo post molto interessante, trovato a fagiolo proprio mentre scrivevo.

E voi come gestite un comportamento sbagliato?

firma_Monica

 

 

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